sabato

Aroma Millefiori & co., facciamo attenzione ai componenti



Ogni anno in occasione della Pasqua mi piace preparare una pastiera napoletana, un dolce che mi riporta a una parte delle mie origini visto che i miei nonni materni erano campani. Mia nonna, ricordo, usava farla con il riso ma io la preferisco col grano. Nel tempo, a causa di una intolleranza marcata al glutine, ho dovuto sostituire quest’ultimo con il grano saraceno… il sapore è particolare ma nulla toglie al piacere di gustare questo dolce! Qui la mia ricetta.
Pochi giorni fa, mentre ero al supermercato a comprare gli ingredienti per la pastiera, passo davanti allo scaffale degli aromi e dico tra me e me: “Meno male! Stavo per dimenticare anche stavolta l’aroma millefiori!”. Così prendo la boccetta, ma prima di metterla nel carrello lo sguardo si sofferma sui componenti. Acqua, glicole propilenico, aroma naturale. Glicole propilenico?? Ma come, pensavo fosse tutto naturale!
Insomma, non si smette mai di essere… distratti. Ora, non voglio demonizzare la cosa ne’ spaventare esageratamente ma anche qui la riflessione e la consapevolezza sono d’obbligo.

Iniziamo col dire che il glicole propilenico è un derivato del petrolio. Il problema non è qualche goccia nella pastiera una volta l’anno, ma l’uso massiccio che ne fa l’industria alimentare nei prodotti preconfezionati e cibi pronti: è utile infatti a mantenerne inalterata l’umidità. Oltre agli aromi “naturali” lo possiamo trovare, ad esempio, nei gelati e dessert confezionati, bevande analcoliche, salse, condimenti e minestre pronte. Viene pure inserito nei cosmetici, nei liquidi per le sigarette elettroniche, e nei medicinali per aumentarne l’assorbimento. Lo troviamo persino nei materiali da costruzione, vernici, moquette, mobili.

Quindi, il problema è che rischiamo di consumarne una quantità che potrebbe essere nociva alla nostra salute nel lungo termine, senza rendercene conto.

Che tipo di effetti può avere questa sostanza sul corpo?
- Può acidificare il sangue, causando appunto l’acidosi.
- Oltre i 2 gr diventa tossico.
- Secondo alcuni esperimenti in vitro, sembrerebbe possa distruggere delle cellule intestinali.
- Chi soffre di problemi intestinali cronici, difficoltà digestive, malattie autoimmuni, dovrebbe evitare alimenti contenenti glicole propilenico.
- Essendo un composto volatile e trovandosi facilmente, come abbiamo visto, anche nell’ambiente casalingo, rischiamo di respirarne i vapori, a lungo andare con possibili effetti sulla respirazione e il sistema immunitario.
- E’ irritante, può dare reazioni allergiche a contatto con la pelle, particolarmente per quelle più sensibili.

Cosa possiamo fare dunque? Probabilmente il primo passo per difenderci in questi casi resta sempre il controllo. Leggiamo le etichette di ciò che acquistiamo, perdiamoci un po’ di tempo a vantaggio della salute. Ciò che sempre irrisorio e inutile in realtà può fare molto se diventa un’abitudine… tante piccole attenzioni fanno una grande prevenzione.
E poi, pensiamo anche a qualche azione pratica, come quella che stiamo già facendo preparandoci in casa i nostri cosmetici. Occupiamoci maggiormente pure della preparazione dei cibi, evitando il più possibile quelli preconfezionati.
Facciamo che la regola sia la scelta più attenta e salutare, così che l’eccezione di tanto in tanto non influisca troppo sul nostro fisico.
E tutto questo fare un gran bene pure all’ambiente, le piccole gocce compongono il mare!

Tornando alla nostra pastiera napoletana potremmo sostituire, volendo, l'aroma millefiori con dell'olio essenziale di arancio dolce. Ad esempio in un cucchiaino di acqua (che più o meno è la quantità di una boccetta di aroma, 2 ml) mettiamo un paio di gocce di O.E.
Se invece abbiamo la possibilità di raccogliere dei fiori di arancio (in alternativa comprare quelli secchi in erboristeria) possiamo farla in casa, così:


- Mettere un etto circa di fiori di arancio freschi o secchi in ammolo per 5 minuti in acqua (se freschi aggiungere un cucchiaino di bicarbonato); scolarli, porli in un pentolino con una tazza di acqua e 50 gr di zucchero di canna. Coprire, portare a bollore e spegnere subito; lasciar raffreddare tenendo coperto. Filtrare e porre l'acqua aromatizzata in una bottiglietta di vetro, conservandola in frigo per usarla nell'arco di una settimana.



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